Alllooksame? tuttuguale? Arte in Cina, Giappone, Corea

Dalla Fondazione Sandretto Re Rebaudengo

INTERVISTE

Dal 2001 ad oggi più di un milione di persone si è cimentato con i test di alllooksame.com, il sito creato dal giapponese Dyske Suematsu e che mette alla prova la nostra abilità nel riconoscere, dai tratti fisionomici, un coreano da un cinese e un cinese da un giapponese. All'occhio occidentale le sembianze asiatiche si confondono in un unico idealtipo dagli occhi a mandorla. Di qui in poi però le diversità si sciolgono in un unico stereotipo.

Intento della mostra Alllooksame, presentata nel 2006 alla Fondazione Sandretto Re Rebaudengo a Torino, è al contrario quello di far emergere, attraverso le opere di quaranta artisti, le diversità tra Cina, Corea e Giappone, quelle differenze che ai nostri occhi si assomigliano e si confondono nel caotico sviluppo asiatico.

Corea, Cina, Giappone dunque: l'Asia che cambia, cresce, più vicina all'occidente ma sempre legata alle proprie radici culturali, un universo in continua trasformazione politica, economica e sociale. Un universo popoloso, visto e analizzato da quaranta artisti diversi per background, origine e linguaggio artistico. Tra questi Makoto Aida, giapponese, con il suo video formato Al Jazeera, di un improbabile Bin Laden rifugiato in Giappone e ubriaco da troppo sakè. Yang Zhenzhong, cinese, con i suoi 1500 impiegati della Siemens Mobile Communications. Il coreano Lee Hyungkoo e le sue sculture che riproducono gli scheletri dei personaggi dei fumetti occidentali come Willy Coyote e Bugs Bunny e ancora Cao Fei, cinese, con Hip Hop New York e Liu Ding, Chen Quilin, Kim Kira.

Con Maria Vittoria Martini cerchiamo di capire e riconoscere le peculiarità degli artisti in mostra.

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