Bent Hanna
Jasmina Metwaly per Süden Radio #3
Bent Hanna è un lavoro sonoro di Jasmina Metwaly, un’artista visiva di base a Berlino e al Cairo.
Si tratta di una versione a cappella di Tulet Ya Mahla Nourha, una delle canzoni più popolari del cantante e compositore egiziano Sayed Darwish. Scritta all’inizio del XX secolo, Tulet Ya Mahla Nourha racconta di una ragazza che sulla via per andare a mungere le mucche, è fermata dallo sguardo e dai commenti di ammirazione di un ragazzo.
Qui non si parla semplicemente di una bellissima voce. Siamo di fronte a una giovane donna e alla rinegoziazione del suo complesso senso di appartenenza [al mondo arabo, egiziano].
Cantando Tulet Ya Mahla Nourha, Jasmina Metwaly occupa una posizione femminista di fronte e contro una cultura specifica, nazionalistica e patriarcale. Il suono è politico poiché estende e contrae i confini del corpo, scrive Brandon La Belle, ed è quanto fa la Metwaly con Bent Hanna: reclama la sua voce ed esponendo le proprie debolezze - attraverso una modulazione faticosa della voce stessa - trova la sua forza.
Questo lavoro implica una continua interrogazione e comprensione di sé: quale è il mio posto? Cosa posso fare?
Alla fine del brano, quando è difficile discernerne la singola voce, potreste pensare che Jasmina non sia solo una, che non sia un monolite e soprattutto che non sia sola…
Di origini polacche ed egiziane, Jasmina Metwaly è un’artista e filmaker di base al Cairo e a Berlino. È tra i fondatori del collettivo Mosireen. Lavora con il video anche se di recente ha ripreso a dipingere. È interessata a lavorare con le persone e con le loro storie e nelle sue opere integra diversi materiali come testi, risorse d’archivio, immagini, disegni, lezioni, manuali… Radicata ancora nella performance e nel teatro, Jasmina Metwaly si concentra su pratiche process-based che generano tensioni tra i partecipanti e il pubblico.