WHAT DO SOUNDS WANT?
un podcast di Radio Papesse & ALMARE
WHAT DO SOUNDS WANT? è un podcast sul suono, o per meglio dire, sull’ascolto, curato da Radio Papesse e ALMARE per condividere intuizioni e domande emerse durante la lavorazione di Life Chronicles of Dorothea Ïesj S.P.U., un film e audio-racconto di fantascienza scritto e diretto da ALMARE.
Distributio da NERO Editions, oltre al sito di Radio Papesse, WHAT DO SOUNDS WANT? è disponibile all'ascolto ovunque ascoltiate i vostri podcast.
Cover by Giordano Cruciani.
Ambientata in una società immaginaria in cui una nuova tecnologia permette di estrarre suoni dalla materia, Life Chronicles of Dorothea Ïesj S.P.U segue le avventure della studiosa Dorothea Ïesj e le sue peripezie nell’estrarre e rivendere suoni del passato.Il film indaga il legame tra capitalismo dei dati, tecnologia e creazione di valore, riflettendo sull’uso di artefatti archeologici, archivi e memoria come strumenti di potere e controllo.
Di episodio in episodio, WHAT DO SOUNDS WANT? sarà un percorso intenso che si muoverà dalle pratiche di ascolto come strumenti per plasmare il mondo (o la percezione che se ne ha), all’economia socio-politica del suono, fino alla sonic fiction e alle armi sonore. Ci accompagneranno artist3, studios3 e ricercator3 come Brandon LaBelle, Juliet Volcler, Aura Satz, Steve Goodman, Reem Shadid, Giada Dalla Bontà, Holger Schulze, Deborah Lupton e Audrey Amsellem.
Vi invitiamo a mettere in discussione il vostro modo di ascoltare e soprattutto… a godervi il viaggio.
EPISODIO 1 | Bodies & Spaces
Life Chronicles of Dorothea Ïesj S.P.U. segue le vicende della ricercatrice Dorothea Ïesj mentre estrae e contrabbanda reperti sonori del passato. Il mondo in cui vive è stato ispirato da teorie pseudo-scientifiche come l'archeoacustica (sviluppata nel XIX secolo in concomitanza con l'invenzione e lo sviluppo delle tecnologie di registrazione) che suggeriscono la possibilità di rintracciare fenomeni acustici del passato rimasti "incisi" nella materia.
Nel nostro mondo, estrarre i suoni è attualmente impossibile, ma plausibile e questo porta a riflettere sulle possibili conseguenze in termini di controllo e monitoraggio sociale, sollevando inevitabili domande sulla dimensione politica del suono nello spazio pubblico. Il primo episodio di questo podcast affronta alcune di queste domande chiedendoci come le pratiche di ascolto possano essere utilizzate come strumenti per il pensiero critico. Ne abbiamo parlato con Reem Shadid, Juliette Volcler, Giada Dalla Bontà e Brandon LaBelle riflettendo su come il suono possa plasmare la percezione del mondo in cui viviamo e su come, attraverso le sue complessità, emergano questioni di etica e potere.
EPISODIO 2 | War games & Fireworks
In Life Chronicles of Dorothea Ïesj S.P.U., la protagonista è assegnataria di una borsa di studio finanziata dalla potente organizzazione Societas Paleoacusticæ Universalis, meglio nota come S.P.U., ed altri finanziatori privati legati all’industria bellica. Dorothea si occupa per lo più di reperti sonori legati ad azioni militari del XX secolo, come quelle menzionate in Sonic Warfare, libro in cui Steve Goodman ha concentrato i suoi studi sulle aree liminali della percezione sonora e sui molti modi in cui il suono può colpire il corpo. Il secondo episodio di WHAT DO SOUNDS WANT? si occupa di quel che accade quando il suono viene usato come arma; ne parleremo con lo stesso Steve Goodman, studioso, musicista, dj conosciuto come Kode9 e fondatore della storica label Hyperdub, con l’artista Aura Satz, che nel suo progetto Preemptive Listening indaga il modo in cui ci relazioniamo ai segnali acustici di emergenza. L’episodio si chiude con l’ascolto di Sonic Weapons from Latin America dell’artista Ananda Costa.
EPISODIO 3 | Sound artifacts & Lively Data
Life Chronicles of Dorothea Ïesj S.P.U. indaga il legame tra capitalismo dei dati, tecnologia e creazione di valore, riflettendo sull'uso degli artefatti archeologici, degli archivi e della memoria come strumenti di potere e controllo: cosa succede quando ogni cosa, ogni superficie e oggetto può registrarci? Quando siamo soggetti a una sorveglianza acustica pervasiva?
Ebbene, non è fantascienza al 100%. Non è una preoccupazione da nascondere nel futuro. È realtà. La dataficazione dei nostri corpi è reale, siamo tracciati e ascoltati, consapevoli o meno. E questa dataficazione influisce sulla formazione delle identità e sul modo in cui le persone percepiscono se stesse e le altre attraverso la lente dei dati. Per capire meglio come gli individui e i loro dati digitali si modellino a vicenda e per approfondire circa la relazione tra dati, suono, registrazione e pratiche di ascolto, abbiamo parlato con la sociologa Deborah Lupton, autrice di libri come The Quantified Self o Data Selves e con la docente della Columbia University Audrey Amsellem, che ha scritto molto su suono e sorveglianza.
EPISODIO 4 | Techno cities & Sonic Fiction
Nel 1998, la casa editrice londinese Quartet Books pubblica More Brilliant Than The Sun. Adventures in Sonic Fiction di Kodwo Eshun. Oggi, il concetto di Sonic Fiction viene utilizzato nell’ambito della teoria musicale, in quello dei sound studies, dei cultural studies, della musica sperimentale, della sound art e persino nella teoria politica. “Sonic Fiction è uno strumento per chiunque voglia scrivere di musica, di cultura, per chi è appassionato di club culture, gli artisti, pensatori e attivisti. Sonic fiction non è un’etichetta da applicare tassonomicamente ad un’opera, bensì un contenitore che si attiva tramite sensazioni che si spostano dall'esterno all'interno, tramite oggetti in cui la musica si materializza”. Sono parole di Holger Schulze, professore di musicologia dell'Università di Copenaghen e coordinatore del Sound Studies Lab. In questo episodio di What Do Sounds Want?, ricostruiremo la storia e le implicazioni della nozione di Sonic Fiction con lui e Giada Della Bontà, per poi tornare alle parole di Steve Goodman e alla sua sonic fiction Astro-Darien.
Questo podcast accompagna Life Chronicles of Dorothea Ïesj S.P.U., un progetto di ALMARE curato da Radio Papesse, promosso in collaborazione con Timespan e realizzato grazie al sostegno di Italian Council - programma di promozione dell'arte italiana della Direzione Generale per la Creatività Contemporanea del Ministero dei Beni Culturali, da Fondazione CR Firenze e Fondazione CRT.