Atelier Le Balto

Azione e dialogo in giardino

INTERVISTE

Dal 2009, l'Atelier Le Balto pensa, disegna e costruisce il giardino di Villa Romana, oggi spazio di dialogo in cui la scelta dei volumi e delle forme, la cura delle esperienze spaziali al suo interno e l'adozione di diversi tagli prospettici, continuano a coltivare lo sguardo di chi ne attraversa lo spazio complesso e in continua evoluzione: di chi cammina lungo le siepi, attraverso il frutteto, di chi riposi sotto una magnolia.

 

Yann Monel, Il giardino di Villa Romana 2015 [Travail de jardinage de l'atelier le balto, Observation en décembre 2014]



Non si tratta di una lezione di giardinaggio; quello che qui potete ascoltare è un diario degli ultimi interventi dell'Atelier Le Balto a Villa Romana: un lavoro di aperture visive che oggi permettono di godere dei diversi livelli dei giardino, dai suoi spazi di rappresentanza verso i margini esterni dell'oliveto. Dove un tempo le siepi chiudevano la vista, la potatura geometrica delle piante oggi permette alla sguardo se non di aggirarle, di usarle quasi come un trampolino verso altri spazi più privati o di lavoro, verso il vicinato.

 


Abbiamo parlato con Veronique Faucheur, Marc Pouzol e Marc Vatinel di giardinieri e paesaggisti, di potature, luci, ombre e suoni dei giardini, di linee e forme immaginarie che organizzano lo sviluppo degli spazi del giardino. Buon ascolto.



Qui le trascrizioni dal tedesco nella traccia audio: 

Veronique [01:20] - "Il lavoro che viene svolto in giardino deve emergere, cosa deve restare e cosa no ad esempio; è sempre così, è una sensazione che matura...."

 

Veronique [02:22] - "Questo è Marc che taglia la Magnolia: stando attento, ne capisce la struttura, come cresce. All'inizio toglie solo un po' di rami in modo che osservando l'albero dal basso si possa vedere il cielo e se si vede il cielo le foglie si possano riconoscere meglio e la vista stessa d'insieme - dell'albero - è più godibile".

 

Marc Pouzol [09:00] - "Se vale l'idea della "sala giardino" - quel campicello di 9 metri per 9 - come punto di riferimento - si possono vedere là in fondo molti alberi e in alto c'è un altra piccola area che viene connessa fin giù, (alla parte bassa del giardino) da una sorta di percorso, di via principale. Il disegno ci ha aiutato ma gli elementi qui si mischiano; un trucco per lavorare in situ è non smuovere troppo, ma portare solo un po' di scompiglio. Mi trovo ora in mezzo ai fichi, che diventeranno grandi e in sei anni cresceranno assieme. Ci sarà una ficaia qui e l'oliveto laggiù...questa è più o meno l'idea...".

 

Veronique [10:16] - "Abbiamo riflettuto, abbiamo osservato dall'alto, dal basso e avrebbe avuto senso se di questi alberi ce ne fossero stati 4 o 5 a formare una linea, ma ce ne erano solo 2, e uno stava in mezzo alla passeggiata. Angelika dice che il valore del giardino si percepisce solo guardandolo da una prospettiva esterna, per me il giardino si valorizza nella forma e nel susseguirsi di diverse forme".

 

Veronique Faucheur, Marc Pouzol & Marc Vatinel a Villa Romana, ph.Yann Monel

 

Qui l'intervista di Angelika Stepken all'Atelier Le Balto.

 

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