Cristina Lucas - Touch and Go
Dalla Biennale di Liverpool 2010
I was thinking about revolutions. There are two main revolutions to be recalled to mind in order to understand the contemporary western world. One is the French Revolution for the human rights and the second one is the Industrial Revolution which is a British one. Liverpool and Manchester were very important spots for manifactures and at the same time it was here that Karl Marx wrote The Capital, which opened the way for the unionist fights.
When I visited the city I realized that there is an entire neighborhood that is now empty because it belonged to the manifacturing economy and is full of abandoned buildings that looks as ghosts and they are still there, as monuments to remind us the economy that is now over [Cristina Lucas]
Il video prodotto da Cristina Lucas è un lavoro che nasce per Liverpool ma che trova significato in ogni contesto urbano frullato dalla rivoluzione economica globale. Per capirlo a pieno è necessario però ripercorrere gli ultimi guizzi della storia di Liverpool negli ultimi decenni del secolo scorso.
Tanto organizzato era stato il movimento operaio di Liverpool e tanto accesa era la militanza politica, tanto più violento fu lo scontro aperto tra i gruppi operai che si nutrivano di cultura sindacale – d’ispirazione marxista o trozkista - e la controrivoluzione liberista del governo conservatore di Margaret Tatcher.
Negli Anni 80 la Signora di Ferro usò il braccio armato per inibire i movimenti operai e le rivolte laddove le tensioni sociali e razziali erano nate a causa dei tagli alla spesa pubblica imposti dallo stesso stato centrale.
Le punizioni tatcheriane degli Anni 80 hanno piegato nell'orgoglio non solo la base sociale e operaia di Liverpool ma hanno avuto ricadute negative sullo sviluppo economico del mercato locale che negli anni a venire avrebbe attraversato una delle fasi di declino più buie della sua storia. Tra gli Anni 60 e i 90 Liverpool ha perso più della metà della sua popolazione, la morte economica della città è stata inesorabile, le attività produttive chiuse o trasferite, la classe media scomparsa, l'economia sotterrata.
Oggi, nonostante la città stia rinascendo grazie all'industria dell'intrattenimento e abbia scelto il trucco pesante dei centri commerciali, a Liverpool si attraversano ancora interi quartieri abbandonati, gli edifici industriali sono stati disertati decenni fa, molti negozi svuotati, le produzioni manifatturiere dismesse.
Tra gli edifici costruiti in ragione dello sviluppo industriale e poi abbandonati, l'Europleausre International LTD è una struttura imponente, a mattoni, all'angolo tra Duke Street e Berry Street, all'ingresso della China Town locale. Residuo obsoleto di un'industria ormai non più sostenibile, l'Europleasure LTD ha colpito l'attenzione di Cristina Lucas, artista spagnola ed esperta critica sagace delle ideologie occidentali.
Partendo dal senso più letterale del termine rivoluzione - che trova nel video prodotto per la biennale una traduzione quanto mai appropriata in una lenta, melanconica, quasi clownesca versione a organetto di Revolution dei Beatles - la riflessione della Lucas sulla storia politica ed economica di Liverpool si intreccia a un'analisi ben più generale sui ricorsi ciclici dell'economia e sull'ineludibilità delle rivoluzioni economiche e sulla fragilità degli equilibri sociali ad esse collegate.
Il video, Touch ang Go, documenta un gruppo di sindacalisti - anziani leoni in pensione - che lanciano pietre contro la facciata dell'edificio dell’Europleasure International LTD, società chiusa più di venti anni fa, impegnata all'epoca nella produzione di tendaggi e attrezzatura da giardini (il caso vuole che il giardinaggio sia una delle attività tipiche della classe media inglese e che la chiusura della fabbrica possa essere letta come sintomo dell'abbandono e della scomparsa di quella stessa classe sociale). Il gesto di riottosa memoria e apparentemente vandalico, in realtà - come ci dice anche Lorenzo Fusi – è in questo caso finalizzato a lasciare un messaggio, Touch and Go sulle vetrate della facciata. Non c'è niente di drammatico in questo gesto ormai, alla rabbia sbiadita si sostituisce piuttosto un senso di sollievo che ci fa sorridere. Lo spirito rivoluzionario di una generazione che ben sa come lanciare le pietre si stempera in un'azione che oggi denuncia, con il sorriso, la disperazione per la ferita morale dei molti edifici oggi abbandonati.
Cosa vuol dire Touch and Go? Quale è il fascino dell'Europleasure? Quali sono le dinamiche della rabbia e della rivoluzione oggi?Come risponde l'arte alle questioni etiche del presente? Ci spiega tutto Cristina Lucas.
L'intervista è accompagnata dalla colonna sonora originale di Touch and Go - composta da Patrick Dineen -, da estratti dalla registrazioni ambientali della stessa e da brevi estratti campionati di Revolution dei Beatles.
Cristina Lucas ringrazia Lorenzo Fusi, il regista Martin Wallace e Marta Ricón.