Diario di bordo
di Alessandro Bosetti
Alessandro Bosetti, compositore e artista sonoro italiano di base a Marsiglia, presenta Diario di bordo, un’opera di ispirazione autobiografica.
Si tratta del diario di bordo di sua madre, che nel 1978 inizia un lungo viaggio a vela da Gibilterra alle Canarie, viaggio che segna l’inizio della sua separazione dalla famiglia. Un racconto scritto a mano e diviso in venti capitoli - uno per ciascun giorno di navigazione - in cui si parla di delfini, pesci volanti, burrasche improvvise e turni al timone.
Bosetti ripercorre l’itinerario del diario e del viaggio con la propria voce lavorando sulla frontiera tra lingua parlata e canto e scegliendo la forma del monodramma lirico ispirato al teatro orientale e alla finzione radiofonica. Crea così un lavoro di teatro musicale ambizioso e intimo, co-prodotto dallo GMEM Centro Nazionale di Creazione Musicale di Marsiglia, la Muse en Circuit Centro Nazionale di Creazione Musicale a Parigi e il Nouveau Theatre de Montreuil assieme ai musicisti Carol Robinson (clarinetti), Kenta Nagai (chitarra) e Alexandre Babel (percussioni).
La versione radiofonica presentata qui è un estratto di sei giornate del diario, per una durata di diciotto minuti.
"La temporalità della voce in Diario di Bordo è mnemonica, fuori da un tempo umano.
Si agisce su tre piani temporali distinti: c'è la voce della giovane madre presente come ricordo nella memoria del figlio. Lui è ora piu vecchio di quanto lei lo fosse al momento di fissare la propria calligrafia in un diario nel 1978. C'è la voce della madre che legge il diario nel 2015 e infine la voce del figlio che la interpreta. Ad ogni nuova performance dal vivo il figlio è leggermente più vecchio anche se per ora è ancora più giovane della voce registrata della madre, forse un giorno la supererà. Sono tre linee intrecciate - madre nel 1978, madre nel 2015, figlio in un presente progressivo - che si sposano bene con l'ambientazione generale della composizione perchè sono linee che ricordano il tratto calligrafico che traccia il diario ed allo stesso tempo disegnano una rotta ed è proprio questo di cui il diario parla: la rotta di una navigazione nell'Oceano Atlantico, da Gibilterra alle isole Canarie.
Il dialogo, l'interferenza e l'interazione tra queste tre linee avviene nel regno delle inflessioni, leggere affettazioni e intonazioni che rendono la voce della madre tanto familiare. Si potrebbe dire che la voce della madre sia stata la prima musica che abbiamo mai ascoltato ma appare improprio affiggere la definizione di musica a qualcosa che è ancora percepito indistintamente in un tutto vocale che include interno ed esterno, semantico e asemantico, proprio ed altrui.
Il figlio adulto lavora con il suono e se la necessità primaria - e il timore - e insiti nel suo lavoro si rivelano quelli di dirigersi a ritroso verso la fonte, il piacere della sfera acustica, simbolizzata nell'antichità da creature femminili, prima o poi sarebbe arrivata ad evocare la figura della madre, per prendere a prestito le parole di Adriana Cavarero.
Il lavoro di interpretazione e riappropriazione della voce della madre fatto dal figlio è tutto nell'imitazione, sempre leggermente approssimata, di ritmiche minunscole, leggeri glissati, oscillazioni improvvise del volume, improvvisi e lievissimi salti di registro e questa imitazione appare viva, fa qualcosa, produce una leggera trasformazione del senso, una nuova sfumatura emotiva, l'apparizione nell'ordine della soggettività di qualcosa che prma non c'era o che forse c'era solo all'inizio ma di cui si era persa traccia da moltissimo tempo". [da Alessandro Bosetti, Thèses/Voix, Les presses du réel, 2020]
RINGRAZIAMENTI: Xing - Bologna, Silvia Fanti, Olivier Vadrot, Danae Milano, Anne James Chaton, Raphael Bathor, Piersandra di Matteo, Charles Bascou.
|| BIO ||
Di base a Marsiglia, Alessandro Bosetti è compositore e artista sonoro con un particolare interesse per la musicalità del linguaggio e per la voce intesa come oggetto autonomo e strumento espressivo. Le sue opere mettono in atto un dialogo tra linguaggio, voce e suono all'interno di costruzioni tonali e formali complesse, spesso percorse da un'ironia obliqua. Costruisce dispositivi sorprendenti, spesso legati al medium radiofonico ed a una instancabile riflessione sul rapporto tra musica e linguaggio, per rimettere in discussione categorie estetiche e posture dell'ascolto.
I suoi lavori recenti — come l’archivio di voci Plane Talea (del 2015, in corso) le performance radiofoniche Regular Measures (del 2017) e Je ne suis pas là pour parler (del 2019), la partitura corale Acqua Sfocata, Utilità del Fuoco ed altre Risposte Concentriche (del 2014) e la composizione per ensemble Cinque Maschere (del 2019) —riflettono sulla ricomposizione di una comunità attraverso una molteplicità di voci. La piece di teatro musicale Journal de Bord (2019 ) e la piece radiofonica Guryong (2016) esplorano la possibilità di forme sonore di autobiografia e ritratto; il ritratto vocale è anche al centro della lavoro di teatro musicale Portrait des Voix (2020).
Alessandro Bosetti ha ricevuto commissioni da festival prestigiosi come il Festival D'Automne a Paris, Eclat Festival a Stoccarda, Festival Les Musiques a Marsiglia, da radio come WDR Koeln, Deutschlandradio Kultur, Radio France, France Musique e da ensembles come Kammerensemble Neue Musik, Die Maulwerker, Neuevocalsolisten Stuttgart, Eklekto Percussion e solisti come Gareth Davis e Vincent Lhermet.
Svariati riconoscimenti e premi in particolare per il suo lavoro di arte radiofonica (Prix Palma Ars Acustica 2015, Prix Phonurgia Nova 2013, Prix Hörspiel de La muse en Circuit 2003, Hörspiel des Monats ARD, 2015). Nel 2019 è stato nominato per il premio Bernard Heidsieck a Parigi ed i sui lavori hanno fatto ripetutamente parte della shortlist per il Prix Italia.
Performances in luoghi di riferimento tra cui il GRM/Presences Electroniques festival a Parigi, Roulette e The Stone a New York, Cafe OTO a Londra e Liquid Architecture Festival a Melbourne e Sydney e il Museo Serralves a Porto e San Francisco Electronic Music Festival.
Pubblicazioni (CD, LP) su labels come Errant Bodies Press, Holidays Records, Rossbin, Sedimental, Unsounds, Monotype che gli ha dedicato nel 2016 un quadruplo CD Boxset retrospettivo.