C'è chi la chiama sound-art, musica contemporanea, suoni di ricerca, sperimentazioni acustiche o suoni di confine, noi le chiamiamo Pepite: piccoli semi di ricerca sul suono, elementi preziosi della nostra programmazione. Ogni settimana selezionati e messi in evidenza all'interno del flusso freeform della nostra programmazione.

Con la primavera che incalza e i primi sintomi d’estate, pare una follia tornare in Antartide…eppure l’ascolto di Antarctica, di Craig Vear val bene qualche brivido di suggestione.

Iceberg (Rothera Point), Adélie penguins (Jenny Island) di Craig Vear
Questi due lavori sono tratti dall'album Antarctica pubblicato per l'etichetta tedesca Gruen Rekorder
Il disco raccoglie in parte il risultato dell'ambizioso progetto del musicista di realizzare composizioni originali basate su field recording registrati in ambiente polare. Il lavoro originale (e per il quale Craig Vear aveva vinto una borsa di ricerca da parte dell'Arts Council of England e dal British Antarctic Survey’s Artists and Writers Programme) è pubblicato in un primo disco Antarctica; questo secondo disco invece, contiene registrazioni e materiali ancora mai ascoltati. La parte compositiva e la rielaborazione elettroacustica passano in secondo piano per lasciare spazio a paesaggi sonori inediti e ipnotici.
 

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