Arcangelo Sassolino - Qui e ora

Memoria e vulnerabilit

INTERVISTE

...è curioso come delle masse stolide si rivelino in realtà cantanti....

Voglio che le sculture non siano un'allegoria; voglio che effettivamente a due metri dalla testa del fruitore passi qualcosa di mortale... 

....c'è una caducità del materiale che mi interessa e che posso dire sia il filo conduttore dei miei lavori. [Arcangelo Sassolino]

Arcangelo Sassolino, Afasia 1, 2008?. Courtesy: GALLERIA CONTINUA, San Gimignano / Beijing / Les Moulins / Habana, ph. Ela Bialkowska

Incastrata letteralmente nella platea della Galleria ContinuaAfasia 1 è la presentazione quanto più perentoria di Arcangelo Sassolino. Bottiglie di vetro sparate improvvisamente alla velocità di 900 km orari accolgono spettatori che si aggirano intimoriti e curiosi, immersi in uno spazio di tensione e pressioni latenti. Ancor più ingombrante è l'ordigno sul palco, Afasia 2. Sembra l'enorme campanello di una bicicletta ma è un serbatoio caricato con azoto a 250 atmosfere; una macchina per la quale Sassolino ha dovuto firmare una nota legale che garantisse la vendita di suddetto oggetto solo a scopi artistici. Il potenziale terroristico - e un'ineludibile strisciante sensazione di vulnerabilità - in effetti è tutta lì, in quelle duecentocinquanta atmosfere. 

Immergendosi nell'immaginario grigio del suo nord-est vicentino, Arcangelo Sassolino crea sculture e installazioni che giocano su equilibri instabili, sulla banalità dei materiali industriali, sulle sembianze animalesche delle benne meccaniche; reifica il pericolo in congegni meccanici in cui incanala una tensione propriamente fisica e attraverso i quali ci invita a riflettere sulla caducità, sul qui e ora.

Arcangelo Sassolino, Afasia 1, 2008?. Courtesy: GALLERIA CONTINUA, San Gimignano / Beijing / Les Moulins / Habana, ph. Ela Bialkowska

Lo abbiamo incontrato in occasione della sua prima personale alla Galleria Continua. Da Rimozione del 2004, in cui dimostrava un'attenzione anarchitettonica agli edifici sui quali interveniva, a Momento del 2006 - la cui massa silenziosa in equilibrio instabile concretizzava una tensione pronta ad esplodere - Sassolino spiega come sia arrivato ad incanalare la spinta di quei materiali stolidi, la forza latente interna a quei corpi, nei meccanismi più recenti presenti anche in mostra a San Gimignano; strutture meccaniche la cui estetica dipende solo dalla tecnologia usata ma che rimandano spesso, come Piccolo animismo, alla caducità umana, scandita da respiri e battiti cardiaci, alla fragilità del qui e ora.

Abbiamo quindi parlato di vulnerabilità, di confine tra senso di allerta e paura, di tempo inscenato e tempo di lavoro, di suono e masse stolide, di transitorietà dei materiali e della loro memoria. 

Arcangelo Sassolino, Afasia 2, 2008?, Courtesy: GALLERIA CONTINUA, San Gimignano / Beijing / Les Moulins / Habana, ph Ela Bialkowska

L'intervista è accompagnata dalla musica di Humberto Luis Schenone, scaricabile da Internet Archive, da 7:36 di Counterspark dall'album The Halpern Experiment scaricabile dalla netlabel Resting Bell, da Ded e Aror di Lez/Alinoe disponibile su bumpfoot.net

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